martedì 12 febbraio 2013

AGLI ITALIANI UN’OCCASIONE PER RICOSTRUIRE L’ITALIA

Care colleghe cari colleghi

 

Ho il piacere di inviarvi il manifesto della nuova fondazione architetti e ingegneri liberi professionisti INARCASSA www.fondazionearching.it , che sabato è stato pubblicato su Repubblica nazionale.

In questo periodo storico in cui la nostra categoria vive una profonda crisi, a mio parere è necesario ogni sforzo comune per fare sentire forte ed autorevole la voce di chi si occupa in modo specifico di professione come cerca di fare INARCASSA.

La fondazione che riunisce in un unico contesto tutti gli architetti e gli ingeneri italiani che esercitano solo la libera professione , nasce con l'intento di diventare un solido interlucutore per chi fa le leggi ed in questi anni con una serie di normative pessime, sta mortificando il ruolo degli architetti e gli ingegneri liberi professionisti.
  
Se trovi interessante il manifesto, vai sul sito www.fondazionearching.it e sono sicuro che dopo che avrai valutato la qualità dei servizi offerti, non esiterai ad iscriverti per dare piu forza alla voce di chi vuole tutelare in via esclusiva solo i liberi professionisti .

IL MANIFESTO DELLA FONDAZIONE DEGLI ARCHITETTI ED INGEGNERI LIBERI PORFESSIONISTI
AGLI ITALIANI UN’OCCASIONE PER RICOSTRUIRE L’ITALIA

 
Gli Architetti e gli Ingegneri liberi professionisti iscritti a Inarcassa sono oltre 165.000. Una categoria che sente in modo particolare la crisi. Già dal numero, ma non solo da questo, si comprende che non siamo una corporazione, una casta, ma la categoria libero professionale tecnica più liberalizzata, ben da prima dei provvedimenti del 2012. Non chiediamo sovvenzioni o assistenzialismo, ma politiche pubbliche che, pur nel rigore, possano essere supportate da concrete prospettive di sviluppo e di lavoro.
 
La nostra proposta è un piano strutturale e strategico di investimenti che abbia una adeguata copertura finanziaria. Chiediamo l’impiego di una quota significativa del PIL nazionale (non inferiore al 4%) per almeno un decennio con l’obiettivo di generare una immediata ricaduta su ogni settore dell’economia reale: la ripresa dell’attività lavorativa ora agonizzante con significativa riduzione della disoccupazione, la rivalutazione del patrimonio pubblico e privato italiano, la realizzazione di nuovi modelli di mobilità urbana e extraurbana, la salvaguardia del territorio e del paesaggio, l’incentivazione di tutti i settori del commercio e del turismo, la razionalizzazione delle spese e dei consumi, l’instaurazione di un rapporto di fiducia tra cittadino e Pubblica Amministrazione.
 
COSA CHIEDIAMO AL FUTURO GOVERNO
 
Come Architetti e Ingegneri che vivono, solo ed esclusivamente, di lavoro libero professionale, chiediamo un piano che coinvolga l’intero territorio nazionale attuando:
 
  • la riqualificazione strutturale, energetica e architettonica del patrimonio edilizio esistente;
  • la completa ristrutturazione delle infrastrutture urbane ed interurbane;
  • il riuso o la sostituzione del costruito esistente dismesso;
  • la demolizione del costruito abusivo
  • il recupero e la valorizzazione del paesaggio;
  • la reale razionalizzazione dell’uso delle fonti non rinnovabili;
  • l’incentivazione degli investimenti privati
  • la razionalizzazione degli iter autorizzativi e lo snellimento delle procedure
 Crediamo sia diritto di tutti gli Italiani rivendicare una opportunità per costruire il proprio futuro in un Paese in cui ci si possa riconoscere.
  
COSA CHIEDIAMO COME FONDAZIONE
 
La prossima Legislatura deve prevedere alcune importanti modifiche legislative che riguardano la gestione dei Lavori Pubblici e questo non solo nell’interesse della nostra categoria.
 
 MODIFICA DEL D.LGS. 163/2006 - CODICE APPALTI
 
E’ necessario che con la massima urgenza venga modificata la normativa per gli aspetti che riguardano le modalità affidamento degli incarichi professionali, formalmente definiti “appalto dei servizi di ingegneria”.
 
Per la natura totalmente immateriale del servizio richiesto e considerata la diretta relazione tra qualità della prestazione e qualità dell’opera, chiediamo che gli appalti vengano affidati esclusivamente in base alla qualità dell’offerta e non al prezzo.
  
REVISIONE DELLE STRUTTURE DELLA P.A.
 
La Pubblica Amministrazione deve finalmente svolgere il suo ruolo di programmazione e di controllo delle Opere Pubbliche.
 
Anche nell’ottica della spending review risulta oggi ingiustificata la presenza nelle Pubbliche Amministrazioni di strutture tecniche di progettazione permanenti, spesso un carrozzone non flessibile rispetto alle reali necessità.
 
Ancora più ingiustificata risulta la corresponsione agli uffici tecnici delle PA dell’incentivo per la progettazione di opere pubbliche.
 
E’ oggettivamente difficile comprendere perché, per svolgere solo e unicamente il proprio lavoro, proprio quello e solo quello per cui si è stati assunti, e nel normale orario quotidiano, si possa percepire un incentivo. Un incentivo non irrilevante: il 2% del valore dei lavori da eseguirsi. Questo incentivo del 2%, ultima tariffa garantita rimasta nel mondo professionale, vale ogni anno più di 500 milioni di Euro.
 
 
PUBBLICI DIPENDENTI: divieto al doppio lavoro libero professionale.
 
Chiediamo che si approvi una norma precisa, chiara e non derogabile che vieti ai pubblici dipendenti qualsiasi attività di libera professione oltre al proprio lavoro dipendente.
 
Il pubblico dipendente, che già gode di tutte le garanzie giustamente destinate al lavoro subordinato, può oggi svolgere altri lavori oltre a quello per il quale è stato assunto. E questo è inaccettabile perché com'è ben noto, al di là di qualsiasi altra considerazione, il secondo lavoro viene spesso svolto a discapito di quello principale e in pesanti situazioni di conflitto d’interesse malamente mascherate. Proprio per questa ultima considerazione, anche a coloro che svolgono l’attività in status di part-time, pur consentendo lo svolgimento di altre attività nel tempo residuo, deve essere assolutamente vietata qualsiasi attività libero professionale.
 
 Come Architetti e come Ingegneri, che nel passato tanto hanno contribuito alla realizzazione di un Patrimonio invidiatoci da tutto il mondo, con orgoglio rivendichiamo oggi il diritto di poter essere parte importante, determinante, nella ricostruzione dell’Italia, quella di domani.
 
 

Nessun commento: